Stefano Arienti Cristalli, 2010 scansione diretta courtesy dell'artista
 
     
     

 

 

 

STEFANO ARIENTI
FIRMA L’IMMAGINE GUIDA DELLA
SESTA GIORNATA DEL CONTEMPORANEO

È Stefano Arienti l’artista che AMACI, l’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, ha scelto per realizzare l’immagine guida della sesta edizione della Giornata del Contemporaneo, il grande evento annuale promosso dall’Associazione, dedicato all’arte del nostro tempo e al suo pubblico.

Cristalli è il titolo dell’opera inedita (immagine a sinistra) che Stefano Arienti ha creato appositamente per la manifestazione. Nel momento in cui l’Italia si prepara alle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità Nazionale, l’artista dedica un raffinato omaggio al nostro Paese rappresentandolo come un’entità fragile, costituita da centinaia di piccoli pezzi di vetro, resti ricomposti di una lastra di cristallo andata in frantumi. Un’immagine in bilico tra distruzione e ricostruzione, che poeticamente racchiude quel senso di sospensione e precarietà che così fortemente caratterizza la nostra epoca. Parallelamente, Cristalli è anche un tributo a Luciano Fabro (1936-2007), uno dei maestri contemporanei che maggiormente ha influenzato il percorso di Arienti, e in particolare alla sua enigmatica Italia Cosa Nostra (1968): una delicata sagoma della penisola fatta di vetro trasparente.
Prosegue dunque con successo il progetto di affidare a un artista italiano di fama internazionale la creazione dell’immagine guida della manifestazione, che negli anni scorsi ha visto coinvolti Michelangelo Pistoletto (2006), Maurizio Cattelan (2007), Paola Pivi (2008) e Luigi Ontani (2009).
La ricerca di Stefano Arienti affronta molti dei temi legati al complesso “sistema della visione”, nella convinzione che la pratica artistica possa contribuire a risvegliare le percezioni sopite dalla sovraesposizione agli stimoli a cui siamo sottoposti. In tal modo si rivolge allo spettatore coinvolgendolo in un processo mentale indipendente, critico e consapevole. Arienti utilizza e manipola materiali di uso comune sperimentando ed elaborando di volta in volta tecniche e metodologie inedite. Piegando, traforando o bruciando la carta, cancellando testi ed immagini, ricalcando stoffe e fotografie, l’artista lascia entrare il pubblico nel suo mondo dominato da atti apparentemente ripetitivi, gesti ludici presi in prestito dai bambini, dalla leggerezza e dal gioco. La sua indagine investe anche i materiali e le tecniche attraverso cui le immagini sono costruite e presentate. Così un libro può essere trasformato in volume plastico, un fumetto in cilindro, dei pezzi di vetro in sagome evocative. Artista tra i più influenti della sua generazione, ha partecipato a numerose mostre in tutto il mondo, tra cui ricordiamo la Biennale di Venezia del 1993 e la 3a Biennale Internazionale di Istanbul del 1992, e le più recenti importati personali a Palazzo Ducale a Mantova (2009), al MAMbo di Bologna con Cesare Pietroiusti (2008), al MAXXI di Roma (2004), alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (2005).
     
     
     
 
 
Stefano Arienti - cristalli -